Costantemente alla ricerca. Porto con me la voglia di imparare

Categoria: Scritti altrove Pagina 7 di 12

IL MAGO DEI NUMERI di Hans M. Enzensberger, Einaudi

Pubblicato originariamente su Il Colophon il 9 giugno 2017.


Roberto è un undicenne normale: la mattina va a scuola e la notte fa sogni in cui fa sempre la figura del cretino. E odia “qualsiasi cosa abbia a che fare con la matematica.
– E perché?
– «Se due pasticceri in sei ore fanno 444 ciambelle, quanto tempo impiegano cinque pasticceri per farne 88?» — Tutte scemenze, continuò a brontolare Roberto”.
Il mago dei numeri, invece, è un vecchio signore, che adora la matematica e ha tutte le intenzioni di convertire anche Roberto. Partendo dal numero uno. Cosa c’è di più semplice di un uno? Notte dopo notte il mago dei numeri visiterà i sogni del bambino, dimostrandogli poco alla volta che i numeri non fanno paura: saltellano (elevare a potenza), fanno bum! (se sono fattoriali), sono irragionevoli (irrazionali) o normalissimi (naturali). Grazie alle regole della matematica, i numeri possono descrivere la realtà (problema del commesso viaggiatore) e la natura (la riproduzione dei conigli, ad esempio).

SIGNORI BAMBINI di Daniel Pennac, Feltrinelli

Pubblicato originariamente su Il Colophon il 9 giugno 2017.


Craistang è un professore di lettere frustrato (dall’infanzia, dalla scuola, dalla vita) e ripete ossessivamente “immaginazione non significa menzogna” ad ogni tema riconsegnato. Ai suoi studenti Craistang chiede continuamente temi sulla famiglia o sull’essere bambini, “una di quelle stravaganze da professore che creano una leggenda”, quasi questi racconti possano riempire il vuoto lasciato dall’infanzia perduta. Ma gli studenti inventano, copiano dalla TV, dai giornali, dai fumetti. In poche parole mentono. Al professore arrivano racconti riciclati, pallidi spettri delle esperienze che potrebbero soddisfarlo. Allora lui si inalbera e urla a destra e a manca la sua frase, la sua firma. E gli studenti lo odiano. Igor Laforgue, Joseph Pritsky e Nourdine Kader non fanno eccezione, come dimostra il disegno di una folla inferocita che insegue Craistang. Il professore, scoperto il disegno, assegna loro un tema nuovo, diverso dai precedenti: “Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito”.

SOLO PER SEMPRE TUA di Louise O’Neill, Il Castoro

Pubblicato originariamente su Il Colophon il 7 aprile 2017.


Sii buona. Sii carina. Sii scelta.

Questo viene richiesto alle femmine del mondo di freida, un mondo piccolo come una scuola. Le ragazze nascono in provetta, a quattro anni cominciano la loro formazione, che continuerà fino ai sedici anni, quando un maschio loro coetaneo le sceglierà (se saranno abbastanza belle). Essere carina è l’unica cosa importante. Compiacere i maschi l’unica fondamentale. Le giornate della protagonista, freida (non è un errore la mancanza della maiuscola, nel libro i nomi femminili sono tutti minuscoli), e della sua migliore amica, isabel, trascorrono tra stanze piene di specchi, critiche feroci e pillole per la cura del corpo. Finché qualcosa cambia: isabel (la bella tra le belle) ingrassa, si abbruttisce, proprio mentre è in gioco il suo futuro (impressionare gli eredi, figli maschi naturalmente concepiti delle famiglie della città, per diventarne la moglie o la concubina).
La O’Neill ci scaraventa in un mondo spietato e crudo, una distopia che porta il maschilismo alle estreme conseguenze:

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