Erika Marconato

Costantemente alla ricerca. Porto con me la voglia di imparare

IL SIGNOR CRAVATTA di Milena Michiko Flašar, Einaudi

Pubblicato originariamente su Il Colophon il 9 giugno 2018.


Cosa significa essere soli in Giappone?
Per Taguchi Hiro e Ohara Tetsu due cose diverse. Il primo è un giovane Hikikomori: un ragazzo che ha deciso volontariamente di isolarsi completamente dalla società. Il secondo è un signore maturo che passa le sue giornate in un parco perché incapace di confessare alla moglie di essere stato licenziato. Incontriamo Hiro durante la sua prima uscita dopo due anni rinchiuso nella sua camera da letto. “È la nostra panchina, quella su cui sto seduto. Prima di diventare la nostra, era stata la mia. Ero venuto qui per capire se la crepa nel muro, quella finissima incrinatura dietro gli scaffali, valeva dentro come fuori. Due interi anni avevo passato a fissarla. Due interi anni nella mia stanza, in casa dei miei genitori. […] A volte desideravo che il sole mi sfiorasse. […] Una fredda mattina di febbraio cedetti a quel desiderio […] andai tastoni lungo le pareti della mia stanza fino alla porta, la aprii con una spinta, mi misi il cappotto e le scarpe, più piccole di un numero, uscii per strada e fiancheggiai case e piazze. Nonostante il freddo, il sudore mi scorreva sulla fronte e provavo per questo una strana soddisfazione: Ci riesco ancora. Riesco a mettere un piede davanti all’altro. Non l’ho disimparato. Tutti gli sforzi per disimparare sono stati inutili.

SHANTARAM di Gregory David Roberts, Neri Pozza

Pubblicato originariamente su Il Colophon il 9 giugno 2018.


Romanzo o autobiografia?
Questa sembra essere la domanda principale attorno a questo libro pubblicato nel 2009 dai tipi di Neri Pozza. Il protagonista è Lindsay detto Lin, un latitante australiano che fin dalle prime pagine dichiara che la sua “è una lunga storia, con tanti personaggi. Sono stato un rivoluzionario che ha soffocato i propri ideali nell’eroina, un filosofo che ha smarrito l’integrità nel crimine, un poeta che ha perso l’anima in un carcere di massima sicurezza. Scappando di galera — ho scavalcato il muro principale, fra due torrette di guardia armate di mitragliatrici — sono diventato l’uomo più ricercato del mio paese. La buona sorte mi ha tenuto compagnia per mezzo mondo, e mi ha seguito fino in India. Sono entrato nella mafia di Bombay, ho fatto il trafficante d’armi, il contrabbandiere, il falsario. Mi hanno messo in catene in tre continenti, mi hanno preso a botte, bastonato, privato del cibo. Sono andato in guerra. Sono fuggito sotto il fuoco nemico. E sono sopravvissuto, mentre altri intorno a me morivano. Uomini quasi sempre migliori di me. […] Ma la mia storia non parte da quegli uomini, né dalla mafia: inizia dal primo giorno a Bombay.

LA TIGRE BIANCA di Aravind Adiga, Einaudi

Pubblicato originariamente su Il Colophon il 9 giugno 2018.


L’appellativo “Tigre Bianca” è solo uno dei molti identificativi di Balram Halwai, imprenditore autodidatta di Bangalore. “– Tu, giovanotto, sei l’unica persona intelligente, onesta e vivace in questo branco di idioti e delinquenti. Nella giungla, qual è l’animale piú raro… la creatura che appare in un unico esemplare per ogni generazione?
Ci pensai su e dissi:
– La tigre bianca.
– Ecco cosa sei tu, in questa giungla.
[…] Mi lasciò un dono di commiato, un libro. Ricordo molto bene il titolo: Insegnamenti per bambini dalla vita del Mahatma Gandhi. Ecco come sono diventato la Tigre Bianca. Ci saranno anche un quarto e un quinto nome, ma sarà verso la fine della storia”. Balram Halwai, in effetti, è estremamente intelligente e furbo. Avendo saputo della visita del Primo Ministro cinese Wen Jiabao in India, decide di scrivergli una lunga lettera per raccontargli di come lui, figlio di un carrettiere, sia diventato imprenditore. La lettera viene scritta in sette notti successive, in cui il protagonista parte dal suo mandato di cattura fino a raccontare gli eventi che hanno portato al mandato stesso (e a come Balram sfugga alla giustizia). “Come tutte le migliori storie di Bangalore, anche la mia ha inizio molto lontano da Bangalore. Vede, adesso sono nella Luce, ma sono nato e cresciuto nelle Tenebre.

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