Finalmente è online
Da questa mattina il mio racconto si può acquistare! Gaudio e tripudio!
Non vi piace Bookrepublic? Lo trovate anche su Amazon, Ultimabooks e Net-ebook, l’ebook store di Mediaword. Per ora, è disponibile solo in formato digitale, per cui niente carta, mi spiace.
Non siete ancora convinti? Lo so, comprare un ebook a scatola chiusa (anche se costa meno di un cappuccino) sa di fregatura. E le sinossi, a volte, mentono (non la mia, giurin giurello).
Ecco perchè ho pensato di regalarvi le prime dieci righe del racconto :).
Breve estratto
È questa la fine? Voglio dire una lama ti colpisce mentre te ne stai per i fatti tuoi ed è immediatamente finita?
È questa la fine? Cazzo, maledetta tu e il tuo spray al peperoncino: per schivarlo ho sbattuto la testa e mi sa che non va bene per niente.
Mi sento tradita: ho sempre amato questa città. Il Duomo con la sua piazzetta piena di adolescenti; piazza Capitaniato e le sue panchine tranquille (in più, quando sei fortunato, la deliziosa bancarella dei libri usati); il Portello, zona di ingegneri e psicologhe. Perché è successo a me? Perché io?
A me questa città ha sempre fatto vomitare: ci sono finito per caso, dopo aver sognato il Bo. Mi ha colpito sognare quell’università del cavolo. All’inizio, non sapevo nemmeno che fosse un ateneo. Non l’avevo mai visto, neanche in foto, ne sono più che certo, anche se a questo punto non sono sicuro di nulla.
Ringraziamenti
Se volete sapere come continua, compratelo :).
Chiunque vi dica che fare lo scrittore è un lavoro solitario, non sa di cosa parla.
Persolmente ho avuto varie persone intorno che mi hanno aiutato:
Ida, Marco, Manuel, Veronica e Matteo sono stati le mie cavie volontarie e senza di loro, probabilmente, questo racconto non sarebbe bello com’è.
Per cui, anche se l’ho scritto da sola, tra uno scatolone e l’altro, non è assolutamente il prodotto di un lavoratore solitario :).
Fatemi sapere cosa ne pensate.