La mia giornata pre libri liberi
Quasi un mese fa, il 23 Aprile per l’esattezza, ho riprovato l’inebriante sensazione di panico e puro terrore tipica degli esami/verifiche.
Il lieto evento non era assolutamente un esame, bensì un corso sui libri liberi che ho tenuto a Bassano del Grappa in biblioteca in occasione della giornata internazionale del libro. L’idea era di spiegare cosa fossero i libri in pubblico dominio, perchè fossero in quello stato e dove trovarli.
Nonostante la gentilezza dei bibliotecari, ho passato tutta la giornata ad agitarmi sulla sedia, con i crampi allo stomaco. E mi sono sentita dieci anni più giovane, perchè era esattamente quello che mi succedeva durante gli esami orali all’università.
Per fortuna avevo queste slide da completare :).
Il corso
La saletta si è riempita un po’ alla volta e c’erano alcuni volti noti (che non avevo invitato direttamente, quindi è stata una bella sorpresa). I volti noti hanno decisamente aiutato a creare l’atmosfera giusta, quella che ogni relatore ucciderebbe per avere: interesse e collaborazione.
Lo ammetto sono stata molto fortunata: con la biblioteca ho strutturato una serata in cui era prevista una parte frontale (detta anche “io che blatero“) e una laboratoriale (detta anche “voi che provate“); la realtà è che è stata una serata tutta laboratoriale. I lettori bassanesi erano preparati e disposti ad intervenire, a fare domande, a dire la propria.
Abbiamo seguito il fil rouge delle slide: un po’ d’introduzione agli ebook (in cui mi si è seccata la bocca da morire), un’infarinatura di storia dell’editoria, un pizzico di diritto d’autore e tanti spacciatori di libri liberi. Giusto perchè non ero agitata, mi sono fatta anche i bigliettini come a scuola.
Volutamente avevo lasciato fuori dal percorso DRM, formati e altri tecnicismi. Nella mia testa (e nella realtà per fortuna) se i lettori sentivano qualcosa che non capivano, me l’avrebbero chiesto.
Qualche domanda (e le risposte)
Sono un’eccezione e di domande ne ho avute moltissime (grazie, grazie, grazie).
- “Come si fa ad aggiungere un dizionario ad un device?” Risposta: pare che non si possa. Non sono un tecnico IT, quindi ho cercato su forum e affini (compreso leggendo i manuali dei device che ho trovato online) e pare proprio che ciò che hai ti tieni. Puoi comprare un dizionario in epub da tenere nel device, ma non si integra con la lettura (quindi quando si clicca sulle parole non succede nulla): bisogna uscire dal libro ed entrare nel dizionario comprato, il che rende tutto un po’ macchinoso. Se qualcuno sa questa cosa, mi faccia sapere.
- “Cos’è il DRM?”
Una cosa fastidUna protezione sugli ebook. Un po’ come il vecchio quadratino nelle videocassette. Serve a limitare il numero di device da cui si riesce ad accedere ad un libro digitale. - “Se mi salvo una copia da qualche parte, conta come un device per Adobe?” Risposta: dipende dove lo salvi.
- “Cos’è il Social DRM?” Una protezione leggera: una specie di ex-libris digitale.
- “Si possono prestare gli ebook?” Per fortuna ne avevo parlato qualche settimana fa. La biblioteca ha parlato dei sistemi di prestiti per le biblioteche (io ho provato solo Media Library On Line, ma ce ne sono anche altri).
- “Vado meglio con l’iPad o con l’ereader?” Dipende. Io sono un’accanita sostenitrice dell’ebook reader. Uno dei ragazzi presenti in sala, non viveva senza l’iPad: ci studiava, ci leggeva, ci sottolineava. In base a quello che si deve fare è meglio un device o l’altro.
- “Perchè su liber liber le cose in lavorazione non si sa quando verranno aggiornate?” Gestione e contributi volontari (hacker se posso).
- “Cosa posso usare per gestire la biblioteca digitale?” Calibre, punto e fine.
- “Come si apre un epub?” Avrei voluto rispondere “con un martello, come le noci di cocco!”, ma mi sono trattenuta. Calibre e Adobe Reader.
- “Dove trovo immagini in Creative Commons?” Flickr e Commons sono quelli che io uso di più (colpa mia che gli ho detto che oltre ai libri si trovano anche immagini con la licenza Creative Commons).
- “Differenza tra open e free” Questa per fortuna se la sono risolta due signori molto preparati. Uno sospetto fosse del GrappaLUG (il gruppo di Linux Users di Bassano del Grappa).
Le reazioni
Di sicuro mi sono dimenticata qualcuna delle domande che mi hanno fatto e che hanno reso la serata una conversazione, più che una lezione :D.
La mattina dopo ho trovato un paio di cose su Facebook, che riporto, insieme alla mia reazione a caldo. Mi sembrano la conclusione ideale!
Insomma avete capito, se volete una serata con ricchi premi e cotilions (limitatamente ai libri liberi), scrivetemi a me@erikamarconato.it (piccolo messaggio del tutto disinteressato :D).
mbrandizi
> Come si fa ad aggiungere un dizionario ad un device
Dipende ovviamente dal dispositivo. Io ho un Kindle, mi pare il 3, e Amazon ne ha fatti diversi, apposta per il Kindle (gratuiti, mi pare). Se scarichi uno di questi, puoi integrarli con le funzioni del dispositivo, i.e., cliccare su una parola e veder comparire la definizione, nella lingua scelta.
Erika Marconato
Grazie Marco! Non lo sapevo! Per il Sony (come quello della signora) pare non ci fosse verso, quello che hai ti tieni. Integrati ci sono diversi dizionari monolingue e bilingue, oltre a quelli non se ne possono aggiungere. Per il Kindle sono dizionari standard (inglese, italiano, francese, etc.) o ci sono anche cose particolari?