Mercoledì sono stata al mio (quasi) nuovo gruppo di lettura marosticense. Le donnne che ne fanno parte sono frizzanti e divertenti (oltre che con un ottimo gusto in fatto di libri). E’ sempre un piacere incontrarle. Hanno età ed esperienze diverse: alcune sono insegnanti, altre sono pensionate, una è una libraia, una è scrittrice, ma sono tutte curiose e intelligenti. Se qualche uomo fa parte del gruppo, per ora non l’ho ancora incontrato per cui, per me, a Marostica è una serata in rosa :).
Dato che ogni gruppo di lettura ha il suo carattere personale, vi racconto un po’ Insieme per leggere. La sede è la biblioteca di Marostica, ci troviamo il primo mercoledì del mese e ci si confronta sui libri letti nel mese precedente: ognuna racconta le sue letture, cosa è piaciuto, cosa non è piaciuto. Diciamo che più che un gruppo di lettura, è un gruppo di diffusione della letteratura (per la cronaca, organizzano anche delle letture ad alta voce).
Ogni mese resto sconcertata dall’ampiezza delle letture di queste signore. Ognuna legge libri diversi, generi diversi e cerca storie diverse.
Durante l’incontro di questo mese, tra le altre cose, ho messo sul piatto un libro che ha causato gridolini di approvazione. Tutte quelle che l’avevano letto, concordano sul fatto che fosse un meraviglioso libro, ben scritto, con ottimi personaggi e con una storia davvero carina.
Perchè è stato così speciale
Prima di dirvi che libro è, voglio raccontarvi una cosa di me.
Da qualche anno, faccio parte di una realtà che si chiama Associazione Tonino Bello. L’attività principale sono le ferie integrate: un’esperienza estiva con i ragazzi disabili (il sito è un ottimo modo per farsi un’idea, anche se molto limitata rispetto a quello che succede davvero).
Perchè dirvi tutto questo? Perchè il libro di cui abbiamo parlato è Wonder di R.J. Palacio. Ci sono mille libri che parlano di diversità (uno fra tutti Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, in cui il giovane detective è autistico), ma questo è veramente speciale.
Il rapporto di Auggie con il mondo è pregiudicato dal suo aspetto: ha un milione di malattie che gli si vedono in faccia e, spesso, le persone vedono solo il suo viso. Quando va alle scuole medie (smettendo di studiare da casa per la prima volta nella sua vita), conosce dei ragazzi che lo accettano, altri che gli danno filo da torcere, ma lui resta sempre lo stesso ragazzo spiritoso e divertente (anche se non è tutto rose e fiori, ovviamente).
La scuola è difficile per tutti, ma per August lo è un po’ di più.
Auggie ha i suoi momenti no, vorrebbe essere diverso. Ma non lo è. Ogni mattina si sveglia con la sua strana faccia e non può farci nulla.
Le lezioni che si imparano con il tempo
Da parte mia, devo dire che mi sono molto emozionata con questa lettura. Per quanto si cerchi di essere “brave persone” c’è sempre qualcosa che ti mette di fronte la realtà. Nell’associazione Tonino Bello ci sono ragazzi che all’inizio mi hanno fatto paura solo per il loro aspetto, altri che mi mettevano a disagio per il tipo di disabilità che hanno, altri ancora che sono molto veementi e quindi mi fanno irrigidire.
Nella mia vita, è stato un dono meraviglioso potermi scontrare con i pregiudizi che non sapevo di avere: mi ha aiutato a crescere. Se vi siete fatti l’impressione che adesso vada tutto bene, non è così: io ho ancora dei pregiudizi che saltano fuori, solo li riconosco.
L’altra grande lezione di vita che mi hanno dato i ragazzi speciali è riconoscere senso di pietà che abbiamo dentro (quello negativo, quello che ti fa dire “Oh, poverino!”). Ognuno di noi pensa di doversi comportare in maniera “delicata” di fronte alle persone diverse. Non facciamo battute per paura di offernderli, non facciamo domande, non guardiamo i “punti critici”, e via di questo tenore. La realtà è che non dobbiamo fare così. Non per forza almeno. Con una persona “normale” ci comportiamo così? Non penso proprio.
Come August, ognuno ha il suo carattere. Ognuno ha un senso dell’umorismo, ognuno si offende per alcune cose, ognuno ha delle capacità.
Con l’esperienza dell’associazione mi sono resa conto di essere molto più “disabile” di alcune persone considerate tali 🙂 : non ho il senso dell’umorismo di August, non so esprimere bene i sentimenti come alcuni ragazzi della Tonino Bello, sono più “schizzinosa” con le persone di quanto lo siano le persone del mio gruppo. Decisamente non ho la forza di volontà di Lizzie Velasquez (che è stata definita la donna più brutta del mondo).
Se volete qualche altro spunto per iniziare la lettura, l‘Huffington post ha un bel post con citazioni e booktrailer. Alla prossima!